venerdì 4 novembre 2011

DISCARICA CORCOLLE: COLLASSO PER LORENZOTTI IN SCIOPERO DELLA FAME

In sciopero della fame contro la discarica collasso per il minisindaco Lorenzotti
MasMassimiliano Lorenzotti, presidente dell'VIII municipio

In sciopero della fame contro la discarica col


Il malore del presidente dell'VIII municipio che da giorni protesta contro la decisione di realizzare l'impianto a San Vittorino. Domani la protesta dei cittadini di Riano, Fiumicino e Corcolle in piazza Santi Apostoli similiano Lorenzotti, presidente dell'VIII municipio "Verso le 23 di ieri il presidente dell'VIII municipio, Massimiliano Lorenzotti, ha accusato un collasso dovuto alla fatica e allo stress accumulato con lo sciopero della fame che stiamo sostenendo in questi giorni come segno di protesta per la scelta da parte della Regione Lazio di Corcolle-San Vittorino come sito per la discarica".

 A riferirlo è il vicecapogruppo del Pdl a Palazzo Valentini, Enrico Folgori. "Ci trovavamo nel circolo del partito in via Paternò - ha proseguito Folgori - per lavorare sulla relazione tecnica che dimostra come il sito scelto dalla Regione e il territorio circostante siano inadatti ad ospitare una discarica come quella prevista, quando il mio collega ed amico è stato colto da malore. Per fortuna il118 è prontamente intervenuto e Lorenzotti, al quale è stata riscontrata bradicardia e livelli pressori sotto la norma, si è rianimato a bordo dell'ambulanza grazie alla somministrazione di una soluzione salina di glucosio mentre veniva trasportato in ospedale per accertamenti". "Ora vedremo anche con l'ausilio del personale medico - ha concluso Folgori - se è il caso di continuare questo tipo di protesta, certo è che non ci stancheremo di porre l'attenzione su tale delicata questione, e auspichiamo quanto prima la convocazione da parte dell'Assessore ai rifiuti della Regione Lazio". Sabato 5 novembre, cittadini, associazioni e comitati di Riano, Fiumicino, Corcolle si sono dati appuntamento in piazza Santi Apostoli per un sit-in di protesta.
LA REPUBBLICA 4 NOVEMBRE 2011

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