venerdì 23 gennaio 2009

Genova/Elementari, esplode la rivolta: "Noi andiamo avanti con i giudizi"

Anche i genitori attaccano "Moduli e tempo pieno, è già caos per l´anno prossimo"
di Erica Manna
Si rifiutano di mettere i voti a fine quadrimestre e annunciano presìdi davanti alle scuole per distribuire informazioni chiare a genitori e professori, perché «molti insegnanti di medie ed elementari hanno già iniziato a valutare con i numeri prima ancora che i regolamenti della legge Gelmini siano stati pubblicati».

La rivolta di insegnanti e genitori contro i primi effetti della legge 133 parte dall´assemblea organizzata ieri da Sos Scuola a Scienze della Formazione, con un appello agli istituti genovesi perché si coordinino tra loro e adottino una sorta di "obiezione di coscienza" contro i giudizi da uno a dieci: «Solo una valutazione più articolata permette di valorizzare ogni singolo alunno, così invece c´è un´involuzione», precisa Paolo Pellegrino, di Cobas scuola e Sos scuola e professore di Matematica al Luther King. Ma l´incontro, al quale hanno partecipato anche docenti di Scienze della Formazione, è anche un primo passo verso un altro sciopero, dopo quelli di ottobre e dicembre, che dovrebbe tenersi a febbraio «contro la progressiva aziendalizzazione delle classi e l´etichettatura dei ragazzi trasformati in numeri».

Gli insegnanti, oltre a contestare lo spirito della riforma Gelmini, puntano il dito contro il caos che si sta diffondendo negli istituti genovesi: «La legge non è ancora entrata in vigore e già in molte scuole elementari e medie si danno i voti - spiega Sebastiano Franchina di Sos scuola».

«Comunque, se a fine anno saremo obbligati a valutare in numeri - precisa Pellegrino - il nostro obiettivo sarà mantenere i giudizi più articolati nelle valutazioni intermedie: solo così, infatti, si rendono più chiari ai genitori i progressi scolastici dei figli».

Un altro rompicapo da affrontare in questo periodo, è quello dell´iscrizione dei figli al prossimo anno scolastico: «Come genitori del comitato - annuncia Elisabetta Ghio - stiamo per presentare all´Ufficio scolastico regionale una serie di domande. Se prima si poteva scegliere tra tempo pieno e moduli, infatti, ora, con i tagli all´organico, la scelta dei genitori non è garantita».

Cioè? «Mentre per il tempo pieno non dovrebbero esserci problemi, il modulo di tre insegnanti su due classi sparisce, sostituito dal maestro unico. E le altre opzioni di modulo con rientri pomeridiani che sono indicate sulla scheda, non sono garantite. Così, anche se il genitore le sceglie, non è detto che poi vengano attivate. Insomma, una beffa».
(23 gennaio 2009)

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